La storia del Museo Povero del Giocattolo di Massicelle iniziò nel lontano 1993, grazie all’attuazione di un progetto didattico realizzato dalla scuola elementare di Massicelle situata nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano.
Il progetto didattico intitolato
“Giochi e giocattoli al tempo dei nonni per fare storia” coinvolse emotivamente gli alunni, i quali desiderosi di conoscere meglio il passato dei loro nonni, iniziarono a porsi domande su come vivevano e si divertivano i loro nonni. Le prime ricerche effettuate premisero di raccogliere molte informazioni sullo stile di vita al tempo dei nonni e tra i temi che più di tutti interessarono gli alunni ci fu quello dei giochi e dei giocattoli. Durante la ricerca accadde un fatto imprevisto: un’alunna portò a scuola un oggetto misterioso, il cosiddetto Zirri Zirri. Si trattava di un giocattolo del tempo dei nonni, e così, le maestre insieme agli alunni decisero di porre il tema del gioco al centro della ricerca. La fonte principale per la ricerca furono le testimonianze dei nonni e degli anziani del paese e ogni informazione fu accuratamente registrata, trascritta, valutata e confrontata seguendo uno schema comune. Man mano la ricerca si ampliò grazie all’insegnamento da parte dei nonni agli alunni su
come ricostruire i giocattoli: nacque così, all’interno della scuola, un vero e proprio laboratorio in cui gli allievi coinvolti nella ricostruzione dei giocattoli divennero
protagonisti del proprio sapere, grazie al coinvolgimento non solo degli aspetti cognitivi ma
anche relazionali-affettivi.
Nel 1997 la ricerca fu nuovamente ripresa dagli alunni e dalla maestre della scuola elementare. Gli insegnanti insieme agli alunni decisero di arricchire la raccolta con altri giocattoli, coinvolgendo anche i paesi limitrofi: non solo Massicelle, Abatemarco e Montano Antilia ma anche Laurito, Alfano, Rofrano, Castinatelli, Eremiti, Vallo della Lucania, Stella Cilento, Centola, Palinuro, Sapri, Cuccaro Vetere, San Mauro la Bruca.
In tale occasione, inoltre, grazie alla ricerca effettuate e al materiale raccolto la scuola decise di realizzare un vero e proprio Museo del giocattolo, il quale trovò la sua prima sistemazione in un’aula dell’edificio scolastico. In quella occasione gli oggetti furono esposti su balle di fieno e nel 1998 fu inaugurata la prima mostra. All’inizio dell’anno scolastico 1998-99, però, gli oggetti esposti erano destinati a cambiare collocazione e così gli alunni furono chiamati a risolvere una serie di problemi: dalla disponibilità degli spazi alla ricerca dei fondi per finanziare il progetto. La ricerca dei fondi per la nuova sistemazione del museo
spinse la scuola ad interpellare varie personalità, tra cui l’allora Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer. Il Ministro, così, incaricò gli studenti dell’Istituto Professionale di Campagna di realizzare gli scaffali per l’esposizione degli oggetti, i quali a loro volta furono classificati in diversi settori: quello degli strumenti sonori e musicali, quello dei giocattoli femminili, quello dei giocattoli maschili, e infine, il settore delle trappole degli animali, con le quali i nonni oltre a divertirsi, si procuravano il cibo. Intanto, la scuola avviò un lavoro di catalogazione dei giocattoli che terminò nella produzione e nella pubblicazione di un catalogo contenente le foto e le informazioni dettagliate di ogni singolo giocattolo. Inoltre, le maestre e gli alunni decisero anche di realizzare un logo del museo: fu scelto il logo che rappresentava il gioco del carro armato.
Il museo così fu inaugurato nel 1999 in occasione della Sagra del paese di Massicelle che si
tiene ancora oggi durante il mese di agosto. “Giochi e giocattoli al tempo dei nonni” da
progetto didattico divenne progetto di territorio, e così dal museo e dalle attività ad esso
collegato nacque l’idea di realizzare un Festival Internazionale del Gioco e Giocattolo di
tradizione.
Il Festival iniziato nel 2005 e sviluppatosi in nove edizioni, coinvolse le scolaresche provenienti da tutto il territorio nazionale e le delegazioni di scuole estere che
arricchirono il museo con nuovi giochi e giocattoli. Attualmente, grazie ad un finanziamento pubblico da parte della Ragione Campania destinato alla ristrutturazione di un antico frantoio, il museo ha trovato la sua definitiva collocazione in un vecchio frantoio situato nel borgo di Massicelle. La finalità che si
propone il Museo oggi, oltre a quello di conservare i giocattoli antichi altrimenti destinato all’oblio, è anche quello di essere un luogo di ricerca e di produzione di cultura e di scambio. Esso diventa prospettiva di sviluppo economico e sociale del territorio stesso, attraverso la creazione in futuro di botteghe artigianali, di itinerari artistico-ambientali nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.







